Curiosity e il chip tutto italiano
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Come sappiamo il 6 Agosto 2012 con un complicatissimo atterraggio il rover Curiosity ha finalmente toccato il suolo marziano, da allora ha inviato già delle immagini del suolo che serviranno a configurare il rover per la sua passeggiata su Marte, ma quello che pochi sanno è che una piccola parte della sofisticata tecnologia che compone il rover è creata in Italia per l’esattezza un Chip il REMS ASIC , sviluppato da una azienda di Bari la SITAEL.
Curiosity è composto da 2 processori principali chiamati “Rover Compute Element” (RCE) e contenenti circuiti a prova di radiazione per tollerare gli alti livelli di radiazioni provenienti dallo spazio che altrimenti finirebbero per compromettere il funzionamento degli stessi: di questi, uno è configurato come backup e subentrerà in caso di gravi problemi al computer principale. Ogni computer dispone di 256 KB di EEPROM, 256 MB di DRAM, e 2 GB di memoria flash. Il processore utilizzato è il RAD750 ha una potenza di calcolo di 400 MIPS (milioni di istruzioni per secondo). Il Chip italiano, il REMS ASIC, installato all’interno della stazione meteorologica di monitoraggio del rover, registra i parametri ambientali di Marte (vento, umidità, temperatura) e li elabora prima di inviarli al computer, dando un prezioso contributo ai risultati della missione e a possibili future missioni dell’uomo su Marte. SITAEL ha come prossimi impegni una collaborazione con la NASA per il satellite Icesat, e con i giapponesi della Jaxa.
Vi lascio con la galleria immagini delle prime foto di Marte scattate da Curiosity.